leggo per te

"Io dico per te luna, io dico per te sole, Io chiamo per te il mondo con le mie poche parole…" (Bruno Tognolini)


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Il coraggio di diventare grandi

Le storie di Benji Davies affrontano temi importanti come l’amicizia o la solitudine, le relazioni spesso complicate con il mondo degli adulti, il coraggio, la scoperta, con un tocco delicato e, ormai, inconfondibile. Le illustrazioni dai vividi colori e dal tratto morbido, mai spigoloso, avvolgono un testo semplice ma tutt’altro che banale, fatto di frasi brevi, dove anche le pause e le sospensioni racchiudono un tempo e uno spazio ben precisi in cui far sostare il pensiero e l’immaginazione. I protagonisti non di rado si trovano ad affrontare delle prove, o comunque a misurarsi con esperienze che pur facendo parte del quotidiano hanno il sapore della conquista, della crescita.

“Tad”, l’ultima arrivata, è, ancora una volta, una storia in cui la sensibilità dell’infanzia – con i suoi slanci e le sue paure – si misura con qualcosa di grande e sconosciuto che in parte attrae e in parte respinge. Qui la percezione di una fase di passaggio e di trasformazione è più esplicita e ben rappresentata dalla piccola rana, o meglio “quasi rana”. Il termine “girini” è usato più avanti e una volta sola, forse per sottolineare che Tad è già, in nuce, se stessa, ma deve imparare a crederci, a riconoscersi, e per farlo deve sapersi rispecchiare negli altri (e alla fine questo aspetto sarà chiaro).

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All’inizio della storia troviamo Tad che vive in uno stagno insieme ai suoi fratelli e sorelle. Tad è la più piccola e fatica a stare dietro agli altri, mentre saper nuotare abbastanza velocemente è ritenuto fondamentale per sfuggire al temuto Big Blub, un enorme e malvagio pesce che vive dove le acque sono più torbide e buie, aspettando di catturare qualche incauto malcapitato.

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Col passare del tempo, tuttavia, la piccola rana si accorge non solo che gli altri fratelli sembrano crescere più velocemente di lei…

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… ma che un giorno dopo l’altro essi tendono a sparire misteriosamente.

Dove sono finiti tutti? Saranno forse stati catturati dal terribile Big Blub? Tad, nonostante i timori, non si dà per vinta. Sarà anche piccola, ma le risorse non le mancano. E’ forte e intelligente. Dentro di lei sta germogliando qualcosa: una spinta che la fa sentire diversa e che la convince a intraprendere una nuova via… quella sorta di “danza nella pancia”, come la stessa Tad la definisce, che la porterà a varcare il confine fra un mondo noto, ma scuro e limitante, e un altro spazio sconfinato, tutto da scoprire.

Chiunque viva e lavori a contatto coi bambini sa che “diventare grandi” è un desiderio fiero che fa brillare gli occhi, ma anche una fatica che si manifesta con quel nodo allo stomaco, quel grumo di impaziente esitazione che un abbraccio, una carezza, una parola possono contribuire a sciogliere. E’ per questo che leggiamo insieme le storie: per nuotare in acque quiete, o per emozionarsi fra salti e tuffi, sapendo che quella voce è lì, per noi.

Benji Davies, Tad, testo italiano di Anselmo Roveda, Giralangolo 2019.