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"Io dico per te luna, io dico per te sole, Io chiamo per te il mondo con le mie poche parole…" (Bruno Tognolini)

Fiume Lento

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“Non bisogna spandere indifferentemente parole su un foglio bianco quando non ce n’è bisogno”. Esordisce così Ermanno Olmi nella sua breve, ma intensa prefazione al capolavoro di Alessandro Sanna. Parole che possono essere considerate come una perfetta definizione di albo illustrato. In Fiume Lento, infatti, le parole sarebbero un di più, un orpello di cui non si sente la mancanza, talmente forte è la vocazione narrativa degli splendidi acquarelli.

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Uno stile sobrio, profondamente elegante, musicale direi. Dove la natura è vibrante e palpabili sono le emozioni degli uomini. Un uomo che cammina, una barca che si sposta sul fiume, il planare di un uccello, o l’espandersi nel cielo del rosso-viola del crepuscolo: ogni tavola ha un suo ritmo, ora lento, ora più sostenuto. Vi si narrano le quattro stagioni del Grande Fiume: l’Autunno che porta con sé l’alluvione, la paura, la perdita; l’Inverno con le sue nebbie fredde, i fiocchi di neve, ma anche il calore delle stalla in cui avviene una nascita; la Primavera, coi suoi cieli limpidi e la terra verde e fertile; l’Estate, coi suoi caldi colori, le notti stellate e i freschi temporali.

Un libro magnifico. E commovente. Non amo descrivere i libri ricorrendo a toni eccessivamenti entusiastici, ma davanti a questo non riesco ad appiattirmi sulle mezze misure. E’ una di quelle opere di cui ci si innamora.

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L’albo è pieno di citazioni, dalla pittura di Antonio Ligabue al film Riso Amaro. Il ricordo va anche ai Centochiodi dello stesso Olmi, alle Stagioni di Mario Rigoni Stern (pur nella differenza di ambientazione) e a Morimondo di Paolo Rumiz. Storie liquide, immerse nella natura, quella vera: a volte madre generosa, altre matrigna ostile. Racconti pregni di rispetto e di stupore.

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Il libro si chiude con una postfazione dell’Autore che racconta della sua vita e della sua arte: “la regola dei terzi è fondamentale qui per vedere bene come stanno le cose – spiega Sanna – un terzo di terra e due terzi di cielo, e quando il fiume s’innalza la proporzione s’inverte” . La scelta più naturale è stata quella di dipingere con l’acqua: “per fare il cielo ci vuole acqua, per fare la terra ci vuole acqua, per fare tutto ci vuole acqua”. Un “lavoro fluido” , non solo per la tecnica, ma proprio perché “per dipingere il fiume devo essere fiume”.

Questo albo racchiude in sé davvero tanta Bellezza e, ogni volta che lo prendo in mano per sfogliarlo, noto un nuovo particolare o avverto un’emozione diversa. Sono sensazioni difficili da esprimere, credo che ciascuno dovrebbe prendersi un po’ di tempo (tempo lento, accurato, un dono vero per se stessi) ed immergersi in questo lungo racconto per immagini, lasciandosi guidare dalla corrente. Alessandro Sanna è sicuramente uno dei nostri artisti più talentuosi e raffinati e con questa sua ultima opera ci ha offerto una visione di puro incanto.

 

5 thoughts on “Fiume Lento

  1. io di un libro così potrei sicuramente innamorarmi.
    anzi, mi sa che lo farò, grazie.

  2. bellissimo, commovente, grazie! trovo solo queste parole, adesso, con le immagini fisse negli occhi. Conoscevo Sanna, ma non questo suo splendido lavoro.

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